FEDERALBERGHI : DILAGA IL SOMMERSO.

Migliaia di lavoratori a rischio. Il Presidente della Federalberghi, Bocca, chiede un intervento urgente. Pronti ad assistervi, assicura il Ministro Centinaio.

Occorre far luce sulle locazioni brevi che costituiscono spesso una concorrenza sleale e una evasione fiscale. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha consegnato al Ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio, un rapporto sulla shadow hospitality, insieme ad un elenco di quasi 400mila appartamenti italiani disponibili su Airbnb ad agosto 2018. “Abbiamo censito le strutture parallele che vendono camere in rete – afferma Bocca – e mettiamo questo elenco a disposizione di tutte le amministrazioni nazionali e territoriali, nonché delle autorità investigative competenti, che desiderano fare luce sul fenomeno”. Dall’analisi delle inserzioni presenti sul principale portale – afferma il Presidente degli albergatori italiani – emergono quattro grandi bugie che smascherano la favoletta del gestore che accoglie l’ospite in casa propria”. Primo: Sono attività economiche a tutti gli effetti. Più della metà degli annunci (il 62,22%) sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi, con casi limite di soggetti che gestiscono più di 4.000 alloggi. Secondo: Più di tre quarti degli annunci (il 76,88%) si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno. Quindi senza condivisione con il proprietario. Terzo: Non si tratta di locazioni occasionali. Quasi due terzi degli annunci (il 64,58%) si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l’anno. Quarto: non è vero che le nuove formule tendono a svilupparsi dove c’è carenza di offerta. Gli alloggi sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali. “A causa di questa narrazione fraudolenta – sottolinea Bocca – il consumatore è ingannato due volte: viene tradita la promessa di vivere un’esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a tutela del cliente, dei lavoratori, della collettività e del mercato. Si pone inoltre con tutta evidenza un problema di evasione fiscale e di concorrenza sleale, che danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. Né può essere sottaciuta la responsabilità delle piattaforme online, che adottano una posizione pilatesca e fanno finta di non vedere o addirittura incoraggiano e proteggono il traffico sospetto che transita attraverso i propri canali”. Anche l’Italia deve fare la sua parte e come sostiene Bocca “Abbiamo chiesto al Ministro che venga istituito con urgenza il registro nazionale degli alloggi turistici e che si affermi con chiarezza, anche per le locazioni brevi, l’obbligo di rispettare le norme di tutela dei clienti, dei lavoratori, dei vicini di casa, della collettività, della concorrenza”. Occorre adottare misure – sostiene Brocca- che pongano un argine allo spopolamento dei centri storici, conseguenza della tendenza a sfrattare i residenti, per far posto ad attività di locazione breve, che vengono affittate a peso d’oro. In molti Paesi, questo obiettivo è stato perseguito assoggettando le locazioni brevi a condizioni e limitazioni: le abitazioni private possono essere affittate ai turisti solo se il proprietario è residente nell’appartamento, per un numero massimo di giorni all’anno, per un numero massimo di persone per notte e solo per una porzione dell’appartamento. Queste limitizioni rendebbero realmente antieconomico l’affitto sommerso dell’immobile. Al riguardo, Bocca evidenzia che il superamento di tali soglie non determina il divieto di svolgere l’attività, ma unicamente l’obbligo di esercitarla nel rispetto delle medesime condizioni previste per le imprese turistico ricettive, all’insegna del principio: stesso mercato, stessa regola. In proposito, il Ministro Centinaio ha dichiarato che quello del turismo è uno dei tasti su cui il Governo vuole premere. L’Italia dal punto di vista turistico ha tutte le carte in regola per diventare la California d’Europa. Occorre dotare il Paese delle infrastrutture, lavorare sul piano della sburocratizzazione e sul piano della promozione all’estero. Sicuramente però il primo obiettivo è combattere l’illegalità nel turismo. Centinaio si è detto fermamente convinto che uno dei principali strumenti per contrastare l’abusivismo è quello di introdurre una struttura normativa e dei regolamenti forti. Il ministro ha infine assicurato che il governo sta lavorando ad un progetto per fornire un codice identificativo per le strutture ricettive e contrastare tutte le pratiche che stanno inutilmente danneggiando l’industria turistica del nostro Paese e contraendo così le possibilità di sviluppo dei nostri territori.

Foto di copertina: Bernabo’ Bocca Presidente di Federalberghi e il Ministro del Turismo Gian Marco Centinaio.