“Per chi suona la montagna”: rintocchi dai campanili per ricordare i problemi del settore

L’iniziativa della rivista “Sciare” è in programma per il 5 febbraio in tante località sciistiche.

Alle dieci del mattino in tutte le stazioni montane che hanno aderito alla proposta le campane delle chiese suoneranno a distesa per un minuto. “Questo evento – spiega la direzione della rivista Sciare nella lettera che ha inviato alle località – non ha colore politico né religioso, appartiene solo e soltanto alle nostre montagne bianche.” L’idea vuole soltanto richiamare l’attenzione sulla situazione della montagna che con la pandemia è in grande sofferenza. Mentre si ipotizza la riapertura dei comprensori sciistici per il 15 febbraio, sempre in relazione all’andamento dei contagi, gli operatori della montagna cercano di sensibilizzare amministratori, politici e opinione pubblica sul grave danno che questa infezione sta recando al comparto. Se è vero che si può vivere anche senza sciare, la montagna senza sci rischia di morire. Il disastro colpisce l’intera filiera del settore: alberghi, ristoranti, bar, rifugi, aziende che gestiscono gli impianti e il relativo personale tecnico e operativo, maestri di sci, commercianti, noleggiatori di attrezzi, piccoli affittacamere, e tutto quel personale per lo più precario che vive di contratti stagionali. Lo scopo pricipale dei rintocchi è quello di lanciare dai campanili delle località sciistiche un segnale di unità e di compattezza in un periodo in cui i problemi enormi della montagna rischiano di restare in secondo piano rispetto ai tanti problemi del paese. L’iniziativa suona anche come una sorta di augurio ai prossimi Mondiali di Cortina che riporteranno l’attenzione di tutto il mondo agli sport della neve. E’ probabile che ogni stazione organizzi davanti al sagrato della chiesa o dove è posta la campana, una piccola rappresentanza di impiantisti, albergatori, maestri di sci, commercianti, etc., naturalmente senza assembramento. L’elenco delle partecipazioni si aggiorna con rapidità, ecco le località che già hanno aderito: Sestriere (e Via Lattea), Pontedilegno, Bormio, Santa Caterina, Madonna di Campiglio, Roccaraso (e comuni vicini), Abetone, Val di Luce, Cimone, Cimoncino, Cervinia, Gressoney, Etna, Alpe Cimbra (le 5 località), Tarvisio, Piancavallo, Alagna, Alpe di Mera, Zoncolan, Nevegal, Val Zoldana, Alleghe, Marmolada, Corvara, Val di Fassa (vari comuni), Val Palot, Val di Fiemme (vari comuni), Selvino (vari comuni Val Brembana), Auronzo, Misurina. Il suono delle campane vuole narrare la tristezza che prova chi vive con la filiera dello sci. Il Covid ha paralizzato la vita di molte valli alpine e appenniniche, ma tutti sanno che la gente di montagna è sempre capace di rialzarsi e andare avanti. I rintocchi vogliono mandare questo messaggio di unità e solidarietà.