SPOLETO: TORNA IL GRANDE JAZZ

A far riconoscere Spoleto come città delle arti ci pensò il maestro e compositore Gian Carlo Menotti. Sua l’idea, rivelatasi vincente, di creare un Festival musicale che fosse un ponte all’insegna dello spettacolo e della cultura fra Italia e Stati Uniti. Due mondi diversi, da qui il nome del Festival, ma uniti dal lontano 1958 nel segno dell’arte e dell’innovazione. Il Maestro scelse Spoleto per il Festival dei Due Mondi per la rilevanza del suo centro storico, prezioso ma a misura d’uomo, per la presenza di due eleganti teatri, per il suggestivo teatro romano e per quel teatro naturale rappresentato dalla piazza e dalla lunga scala che porta al Duomo, consacrato nel 1198 da Innocenzo III e la cui facciata è diventata perfetto palcoscenico per il grande Concerto in piazza. Se il Festival nel tempo non è più un riferimento incomparabile per lo spettacolo, considerando che ha ospitato spettacoli ormai storici e la genialità di Visconti, Al Pacino, Pina Bausch con l’American Ballet, Riccardo Muti, Pavarotti ecc, tanti anni di potenza creativa hanno lasciato il segno.

Anthony Strong
La cittadina umbra infatti continua ad ospitare concerti, rappresentazioni teatrali e recitals di tutto rispetto che si susseguono per tutto l’anno. Come Spoleto Jazz, giunto quest’anno alla sesta edizione, organizzato da Visionimusica dal 10 ottobre al 22 novembre in collaborazione con il Comune. Sul palcoscenico dei due teatri emblemi di Spoleto, il Caio Melisso a un passo dal Duomo e il Teatro Nuovo-Gian Carlo Menotti, quattro concerti vedranno alternarsi swing, sperimentazione, atmosfere latinoamericane e fusion. “Jazz not war – sottolinea Andrea Sisti, Sindaco di Spoleto- è il titolo dato all’edizione di quest’anno, con la volontà di evidenziare come arte, musica e cultura siano in tempi così difficili uno strumento di dialogo fra culture diverse ed espressione di quell’apertura e tolleranza che hanno secolarmente trovato spazio nella nostra città”. La direzione artistica di Silvia Alunni ha voluto proporre spettacoli di qualità e originalità per un pubblico che ormai vede nella manifestazione un appuntamento costante. Ad inaugurare la rassegna, venerdì 10 ottobre al Teatro Caio Melisso, sarà Lari Basilio con Redemption. Chitarrista e compositrice brasiliana di fama internazionale la Basilio riesce a fondere jazz e rock creando nel suo spettacolo un sound unico per raffinatezza, inventiva e tecnica. Venerdì 17 ottobre, sempre al Caio Melisso, è la volta di Fly con Michael Mayo. Definito “un prodigio vocale” per la sua tecnica eccezionale riesce a fondere soul e novità elettroniche che lo rendono artista davvero peculiare. Il suo è un viaggio coinvolgente nelle possibilità del jazz vocale. Si torna, il 7 novembre al Teatro Nuovo, allo stile classico ed intramontabile con Anthony Strong e la Colours Jazz Orchestra. Raffinatezza e swing per l’artista londinese che segue la tradizione dei crooners, da to croon parlare e cantare dolcemente, uno stile che fra gli ani quaranta e sessanta fu molto apprezzato grazie ad interpreti come Dean Martin, Frank Sinatra e Bing Crosby. La voce calda e coinvolgente di Strong si inserisce perfettamente in questa grande tradizione jazzistica proponendo alcuni dei brani più noti di questa epoca d’oro: da Cole Porter a Sinatra.
Alfredo Rodriguez
Finale alla grande con Alfredo Rodriguez, il 22 novembre al Teatro Caio Melisso. Fra i più apprezzati pianisti cubani della sua generazione Rodriguez unisce jazz e travolgente musica latino americana creando con lo spettacolo Coral Way un’esplosione di coinvolgente energia e di inesauribile improvvisazione musicale. Oltre agli appuntamenti musicali il Festival offre l’occasione di scoprire o riscoprire le bellezze di Spoleto. Dalle chiese romaniche come S. Eufemia e S. Nicolò alle Torri medioevali, come Torre dell’Olio e i palazzi rinascimentali, vedi l’Arcivescovado o Palazzo Mauri. Dall’imponente trecentesca Rocca di Albornoz al sottostante Ponte delle Torri simbolo della città. Da non perdere i Musei. Da quello Archeologico alla Galleria d’Arte Moderna Giovanni Carandente a Palazzo Collicola. Quest’ultima presenta prestigiose opere di Calder, Pomodoro, Capogrossi, Sol Lewitt, Attardi e molti altri protagonisti della creatività novecentesca. Attenzione particolare all’insieme di opere, soprattutto sculture in ceramica, di Leoncillo, importante artista spoletino. Ma le testimonianze artistiche sono una costante a Spoleto dove nelle diverse piazze troviamo sculture di prestigiosi artisti a cominciare dall’imponente opera astratta di Calder che dà il benvenuto al visitatore nella piazza della stazione ferroviaria. Da non trascurare la buona tavola con i classici Strangozzi, pasta acqua e farina, che in autunno sono arricchiti da funghi porcini o tartufo, celebre la progetta, la cacciagione, l’agnello, la torta al testo (una sorta di piadina farcita con salumi e formaggi locali) e per finire la Crescionda, un dolce tradizionale con pecorino, uova e cioccolato. INFO Sito web: visioninmusica.com

Immagini fornite da Elisabetta Castiglioni – Press Office & Public Relations per Spoleto Jazz 2025