Svizzera: un grande esempio di turismo sostenibile

Ambienti incontaminati e protetti sono il presupposto per la ripresa e lo sviluppo.

Quando si pensa alla Svizzera, l’immaginario collettivo pensa al luogo dove i treni arrivano in orario. Ma questo paese, incastonato nel cuore delle Alpi, è molto di più e sta raggiungendo prima di altri livelli di sostenibilità ambientale già avviata da diversi decenni. Cominciamo dall’aria: già dal 1853 si scopri che la salubrità di molte località, tra le quali Davos, avevano proprietà climatiche e terapiche. Poi, pensiamo all’acqua: con millecinquecento laghi, fiumi (basti ricordare il Reno), torrenti e sorgenti è un vero e proprio castello d’acqua sospeso tra montagne e valli. Lo sfruttamento idroelettrico di questa risorsa fornisce energia pulita e alcune linee ferroviarie, come la Retica, sono completamente alimentate dagli impianti idroelettrici e viaggiano ad emissioni zero. Nonostante la complessità del territorio montano, il treno è il mezzo di eccellenza per risolvere i problemi di mobilità. Ogni giorno, novemila convogli percorrono i circa tremila chilometri dell’intera rete federale svizzera, collegando e raggiungendo località anche impervie grazie ad ardite progettazioni ingegneristiche, realizzate nel secolo scorso, che sono tuttora opere d’avanguardia architettonica e spettacolari attrazioni turistiche. Altro elemento di sostenibilità sono il più alto consumo di prodotti biologici per una alimentazione più sana, senza rinunciare al gusto della tradizione enogastronomica che varia da Cantone a Cantone. Nel mondo, la Svizzera è uno dei paesi “leader” per quanto riguarda, la raccolta, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti: anche questo è un sistema complesso e tecnologicamente avanzato, al quale potrebbero guardare con senso di emulazione anche paesi molto vicini come l’Italia, dove il problema dei rifiuti sta compromettendo anche il turismo di alcune regioni. Secondo il Forum Economico Mondiale, la Confederazione Elvetica è prima in classifica nella sostenibilità ambientale. Secondo uno studio condotto da “booking.com”, il motore di ricerca più usato dai turisti, un viaggiatore cerca un modo di viaggiare più sostenibile e il 69% degli intervistati preferisce mete che abbiano una maggiore sostenibilità ambientale. Ormai tutti comprendono che cercare l’ecosostenibilità non sigifica rinunciare a delle comodità. In questa prospettiva, il viaggio e la vacanza diventano un modo per acquisire più consapevolezza e arricchimento dei temi che coinvolgono la difesa e il futuro del nostro pianeta. Per esempio, la possibilità di viaggiare nel territorio svizzero senza automobili, raggiungendo qualunque località con treni, battelli, cremagliere o bus è di per sé un’ esperienza nuova e gratificante che fa parte del piacere della vacanza, liberi dallo stress e dai condizionamenti della mobilità meno fluida. Molti sono gli esempi di turismo sostenibile in Svizzera. Ne citiamo solo alcuni, tra i più significativi. Il giardino botanico sulla Schynige Platte. Prendendo la omonima cremagliera, si arriva non solo a un’eccezionale vista panoramica dei monti Eiger, Mönch e Jungfrau, ma si giunge anche a un giardino botanico molto speciale. Fondato nel 1927, è un’attrazione unica con oltre 720 specie di piante native delle Alpi svizzere che crescono nel loro ambiente naturale. Molte specie alpine hanno anche proprietà curative, sfruttate ancora oggi nella medicina popolare e tradizionale. C’è poi una clinica olistica che utilizza l’arrampicata come terapia. È molto diffusa la sindrome da Burnout: disturbi da esaurimento causati da stress. Nella Clinica Holistica della Bassa Engadina, situata a Susch a 1450 metri, la natura svolge un ruolo cruciale nel processo di guarigione. Questo centro specializzato punta sull’arrampicata come cura: un percorso sicuro in salita è ideale per vincere le paure e ritrovare la fiducia in sé stessi. Altra curiosità in tema di turismo sostenibile è lo storico hotel salvato dagli ambientalisti: il Grand Hotel Giessbach. Questo complesso in stile Bell’Epoque risale al 1873. Domina il Lago di Brienz ed è circondato da un parco naturale di 22 ettari dove scrosciano le cascate di Giessbach che con 14 salti si gettano nel lago. È dotato di molo privato da cui si prende la funicolare più antica d’Europa, costruita nel 1879. È oggi un hotel museo che custodisce gelosamente l’eredità del passato negli arredi e nella tutela del paesaggio circostante. La sua storia è un inno alla sostenibilità: grazie all’ambientalista Franz Weber venne salvato dalla speculazione nel 1984 e grazie all’amore di tanti azionisti privati è riuscito a mantenere intatto il suo patrimonio architettonico e culturale. In epoca più recente un vecchio magazzino è stato trasformato in un giardino dove si coltivano piante, ortaggi e frutti classificati “Pro specie rara” che riforniscono la dispensa del ristorante Le Tapis Rouge. Si pratica pure l’apicoltura per servire a colazione solo miele locale e sensibilizzare gli ospiti sulla difesa di questi preziosi impollinatori. Tutti questi sono solo alcuni tra i tanti esempi, ma “Turismoinformazioni” promette di tornare ancora su altri aspetti della sostenibilità della vicina ed amata Svizzera.