On line da ottobre il sito internet del Distretto turistico Dea di Morgantina, che comprende i comuni di Caltagirone, Aidone, Centuripe, Enna, Leonforte e Piazza Armerina: mirata operazione di promozione dell’entroterra siciliano, territorio ricco di bellezze architettoniche e paesaggistiche, di siti archeologici e monumentali, che non ha nulla da invidiare alle zone costiere da sempre meta turistica tradizionale. Cominciamo il nostro itinerario da Piazza Armerina, città ricca di chiese, antichi palazzi barocchi e monumenti, diventata dal 1997 parte del patrimonio dell’UNESCO, grazie alla famosa Villa Romana del Casale, uno degli esempi più significativi di dimora di rappresentanza di epoca tardo imperiale. Caratterizzano la struttura elementi architettonici e decorativi derivanti dalla cultura africana, tra cui spicca il mosaico della Grande Caccia, databile al 320-330 d.C., che riveste il pavimento dell’ambiente più importante della villa, un lungo corridoio rialzato dove si affacciano la grande sala absidata di rappresentanza e gli appartamenti padronali da un lato e il peristilio dall’altro.
Il patrimonio monumentale non si esaurisce qui: l’intera area, con centri ricchi di chiese, palazzi barocchi, e reperti d’epoca, è un vero e proprio “museo a cielo aperto”: Caltagirone E il Val di Noto, per citarne alcuni, insigniti del titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO nel 2002. Bellissima è la Basilica Normanna di San Giacomo, con la pittoresca scalinata che collega la parte alta con quella bassa della città, completamente ricostruita dopo il terribile terremoto che nel 1693 distrusse anche altri insediamenti della Sicilia orientale. Una tappa imperdibile per gli appassionati dell’artigianato sono i negozietti di Caltagirone specializzati nella produzione di oggetti in ceramica, un’antica tradizione risalente ai tempi degli antichi Greci e tutt’ora attiva. Il nostro viaggio continua con il sito archeologico di Morgantina nel territorio di Aidone, dove reperti di grande interesse per gli studiosi si inseriscono in un paesaggio di straordinaria bellezza. I monumenti riportatati alla luce consentono di ricostruire la storia e lo sviluppo dell’antica polis per un periodo di circa un millennio, dalla preistoria all’epoca romana, dai resti più antichi risalenti al XIII sec. a.C. che testimoniano l’occupazione dei Morgeti, da cui probabilmente il nome di Morgantina, passando per successive ricostruzioni fino al periodo di massimo splendore della città nel III sec. a.C. come si evince dai resti degli edifici monumentali di quell’epoca.
I materiali archeologici frutto di un intenso lavoro di scavi condotti a partire dagli anni ’50 dalla Missione Americana delle Università di Princeton e Virginia e dalle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento e Enna, sono raccolti nel Museo di Aidone, corredati di carte topografiche e pannelli esplicativi. Ci avviciniamo a Enna e il paesaggio si colora di oasi verdi e specchi d’acqua con insediamenti faunistici e formazioni geologiche di grande importanza ambientale, per il piacere degli amanti dei siti naturalistici e degli studiosi del settore. Così un punto di osservazione privilegiato per gli ornitologi è la Riserva Naturale Speciale della Regione Siciliana istituita presso il lago di Pergusa, che fa da sfondo fra l’altro al mito del ratto di Persefone da cui si originò il culto di Demetra. Esperti geologi e semplici turisti, possono godere di una vista rigenerante tra le conifere e gli eucalipti della Riserva Naturale Orientata di Rossomanno, ammirando le famose “pietre ballerine” o “pietre incantate”, formazioni di quarzarenite che rappresentano figure impegnate in una danza festosa, attribuite al demonio secondo antiche leggende contadine e pastorali. Punto di arrivo del nostro percorso attraverso questo itinerario culturale, archeologico e naturalistico è la città di Enna, famosa per il suo ricchissimo patrimonio storico e artistico. Dopo una visita al Duomo, considerato luogo di pace dell’UNESCO dal 2008, ci dirigiamo nel punto più elevato della città, dove si trova il monumento che simboleggia Enna, il Castello di Lombardia, una imponente fortezza di epoca medievale, così denominata per i soldati lombardi che la difendevano durante la dominazione normanna della Sicilia. Concludiamo quindi con il panorama mozzafiato che si ammira dall’alto della Torre Pisana: una vista straordinaria che si estende all’Etna e alla Piana di Catania fino alle Madonie.
Info: www.distrettodeadimorgantina.it