POLLOCK E LA SCUOLA DI NEW YORK A ROMA

COMPLESSO DEL VITTORIANO, FINO AL 24 FEBBRAIO 2019                                     

Il Complesso del Vittoriano, sito in Via San Pietro in Carcere (area Piazza Venezia) a Roma offre fino al 24 febbraio una stupenda mostra di circa 50 capolavori esposti, tra cui video ed opere di Pollock, Rothko, Kline, de Kooning, Lee Krasner (la moglie di Pollock), Reinhardt ed altri rappresentati della scuola di New York.
Secondo il Vittoriano è “una mostra per riscoprire non solo il fascino di tale movimento attraverso l’arte, ma per rivivere anche emozioni e sentimenti di innovazione, trasformazione, rottura dagli schemi e dal passato di quegli artisti che hanno reso unica un’era della storia dell’arte. Anticonformismo, introspezione, psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.”
GLI IRASCIBILI, LA SCUOLA DI NEW YORK:
Era composto da un gruppo di quindici artisti che vissero e lavorarono nella New York del secondo dopoguerra. In Maggio del 1950 il M.O.M.A annunciò l’organizzazione d’una mostra dedicata all’arte contemporanea americana, alla quale non furono invitati.
Questi pittori avevano iniziato un nuovo stile artistico, l’espressionismo astratto. Tra di loro si trovava il carismatico Jackson Pollock. Il gruppo fu definito “Gli irascibili” dal quotidiano “Herald Tribune” dopo che inviarono una lettera al presidente del Metropolitan Museum of Art, Roland L. Redmond nella quale dichiararono il totale disaccordo rispetto alla posizione assunta dal Museo.
Formarono parte del movimento Jackson Pollock, Willem de Kooning, Mark Rothko, Barnett Newman, Robert Motherwell, Adolph Gottlieb, William Baziotes, James Brooks, Bradley Walker Tomlin, Jimmy Ernst, Ad Reinhardt, Richard Pousette-Dart, Theodoros Stamos, Clyfford Still e Hedda Sterne, unica donna del gruppo.
Nel gennaio del 1951 la rivista “Life” pubblicò l’emblematica fotografia di Nina Leen che ritrasse il gruppo vestiti da banchieri.

BIOGRAFIA DI POLLOCK:

Artista fondamentale della storia americana, Jackson Pollock nasce il 28 Gennaio a Cody, nello stato del Wyoming. Le cronache riferiscono di un’infanzia difficile per i continui spostamenti della famiglia tra California ed Arizona quando il padre era costretto a trovare lavoro dove capitava.  La sua è una famiglia contadina numerosa (Jackson è ultimo di cinque figli), di origine scozzese-irlandese.
Già a quindici anni Jackson è piuttosto irrequieto e dedito all’alcool. Frequenta la High School di Riverside dalla quale viene allontanato per indisciplina e, nel 1929, pure dalla High School di Los Angeles, alla quale si era iscritto nel 1925. Durante la Grande Depressione abita a New York, dove vive alla giornata e dove frequenta i corsi di Thomas Hart Benton all’Art Student League.Il critico d’arte John Graham, diventato amico di Pollock negli anni ’30, è generalmente considerato l’uomo che “lo ha scoperto” per la prima volta, ha visto la gioia dei surrealisti come

un’alternativa liberatoria al puro razionalismo del cubismo, altro movimento artistico che ha influenzato Pollock. In particolare lui era attratto dalla nozione di “automatismo fisico”, dove la mente razionale è sospesa , permettendo il passo all’inconscio. L’artista ha particolarmente apprezzato i dipinti di Joan Mirò.

Alla metà degli anni 30 incontra Lenore Krassner. Lee Krassner è il suo nome artistico per evitare la discriminazione di genere. Quando la coppia si trasferisce a The Springs nel Long Island, la Krassner si dedica alla carriera del marito diventando la sua principale promotrice.

In questo studio, Pollock scopre il dripping: una forma di dipingere inedita.

Prima che Pollock fosse coinvolto nel Surrealismo, la sua esplorazione del proprio inconscio era in corso da qualche tempo altrove. Le sue difficoltà con l’alcolismo e la grave depressione lo portarono ad essere ammesso in un ospedale psichiatrico a Westchester nel 1939, e nel suo rilascio iniziò a vedere uno psicoanalista, come avrebbe fatto in diversi periodi della sua vita. Ma è rivelatore che la sua prima analisi fu con un Junghiano, scuola psicoanalitica preoccupata per la salute spirituale generale dei suoi pazienti e il loro posto nell’universo. Le figure totemiche apparse nelle sue opere di questo stadio sono collegate all’analisi junghiana. I suoi dipinti sono considerati dagli esperti d’arte come una risposta al cubismo di Picasso, al surrealismo di Mirò, ai dipinti mitologici di Orozco, all’astrazione di Kandinsky e ad altre influenze moderniste europee.

Nel Complesso del Vittoriano, la dimensione dei suoi quadri sono più grandi al punto da coinvolgere tutto il corpo, nella realizzazione. Grazie alle foto e ai brevi filmati del regista tedesco Hans Namuth, possiamo vedere come Pollock lavori alla

pittura, stravolgendola rispetto ai canoni ordinari. Ci sono diversi minuti di filmati a disposizione degli spettatori di questa mostra.

Nel 1946, l’artista conosce a Peggy Guggenheim (collezionista d’arte e mecenate americana). In quel momento, Pollock riscuote un grande successo, ma la sua vita sregolata interrompe prematuramente una sfolgorante carriera.
L’ 11 agosto 1956, si schianta al volante della sua auto. Sono passati sessant’anni della fine, eppure il suo mito resta inscalfibile e sempre attuale.

ORGANIZZAZIONE DELLA MOSTRA:
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin, Carrie Springer e Luca Beatrice.
La mostra finisce il 24 Febbraio 2019. Il prezzo del ticket generale (senza riduzione) è di 15 euro. Il biglietto congiunto per le mostre di Pollock e quella di Andy Warhol è di 24 euro (generale), 20 euro ridotto.

Per ulteriore informazione riguardo i biglietti , si può visitare il sito del Vittoriano:
https://www.ilvittoriano.com/mostra-pollock-roma.html