CAUSTICA E GENIALE LA CULTURA DI WEIMAR IN SCENA A ROMA

Tre spettacoli da non perdere quelli messi in scena al Teatro Vascello a Roma a conferma del ruolo innovativo, sperimentale e di grande impegno culturale dello spazio romano diretto  da Manuela Kustermann. Punto di riferimento  da decenni per la scena italiana e ideatore di spettacoli cult come A cine Alice, Franzisca, Casa di Bambola ora rende omaggio alla straordinaria  fioritura creativa prodottasi in Germania dal 1919 al 1933 durante la Repubblica di Weimart. Dal 22 al 24 aprile va in scena la trilogia di spettacoli Kabarett Weimar  risultato di un progetto ideato da Bruno Macallini  che ne è anche regista e Antonella Ottai con musiche originali di  Pino Cangialosi. Occasione unica per immergersi nelle atmosfere, le canzoni, le intelligenti e sferzanti provocazioni  di un periodo che seppur  breve  fece della Germania ma in particolare di Berlino il punto di riferimento per la creatività internazionale prima della presa del potere nazista nel 1933. Il 21 aprile si debutta con Diva di Antonella Ottai con Chiara Bonome e Bruno Maccallini. Qui un personaggio immaginario simboleggia la donna moderna , con le sue nuove autonomie e consapevolezze. Non va dimenticato come il mitico film l’Angelo azzurro interpretato da una splendida Marlene Dietrich , con Lola Lola eterno simbolo di erotismo,  capace di stregare il povero Professor  Unrat sia del 1930. Diva riunisce in sé le tante “prime donne” protagoniste del periodo: cantanti, attrici, scrittrici. Da Else Laske-Schüler, poetessa ebrea e figura centrale dell’espressionismo e della cultura  del periodo a Valeska Gert  ballerina, attrice, cabarettista e pantomima tedesca e pioniera della performance art.  Vitale il supporto di una colonna sonora che va dalla musica popolare del tempo all’avanguardia. Il 23 tocca a Stasera ho deciso di venirmi a trovare in cui Bruno Macallini accompagnato con Bruno Maccallini da Livia Cangelosi, voce, corno e chitarra, omaggia in un esuberante one man show   la figura di Fritz Grünbaum,  celebre  scrittore di libretti operistici, attore e cabarettista ebreo mordace e burlesco in particolare verso il potere. Nonostante la  sua fama  venne deportato a Dachau dove continuò ad esibirsi  per i suoi persecutori e dove morì nel 1931.  Si conclude il 24 aprile con Grotesk!, dedicato agli artisti del cabaret berlinese fra gli anni ’20 e ’30. Interpretato da Bruno Macalloni e con musiche dal vivo del Kabarett Ensembre , fonde tragedia e caustica comicità nella figura di un mago, comico e cantante  capace di irridere il regime nazista  e continuare ad irriderlo anche dal lager in cui verrà internato riservando ai suoi aguzzini la sua ultima risata.   Lo spettacolo è tratto dal libro di Antonella Ottai Ridere rende liberi dedicato agli artisti del cabaret. La presa del potere di Hitler fu la fine dell’innovativa rivoluzione culturale tedesca definita “la nuova età di Pericle” per la sua potenza creativa. In grado di esprimersi non solo attraverso teatro e cabaret ma di passare dalle corrosive caricature politiche di Otto Dix e George Grosz a film come Metropolis di Friz Lang, al rinnovamento architettonico della Bauhaus , al teatro epico di Bertol Brecht, alle musiche di Kurt Weill e all’innovazione musicale di Arnold Schonberg. Il tragizo epilogo sarà inevitabile con l’avvento dell’aggressività nazista che oltre ad abolire partiti e sindacati proibì libertà di stampa e di pensiero.

Maggiori informazioni e dettagli al sito https://www.teatrovascello.it/