DA TIZIANO A VAN DYCK. IL VOLTO DEL ‘500

Treviso, Casa dei Carraresi 26 Settembre 2018 – 3 Febbraio 2019

“ Marca gioiosa et armoniosa” così veniva definita già nel XIII secolo Treviso e la zona intorno, estesa dalle propaggini dei monti bellunesi fino alle lagune venete. Terre feconde di borghi preziosi: da Asolo a Castelfranco Veneto a Conegliano; di ricche colture: dai vigneti del prosecco all’elitario Radicchio e copiose d’acque. Su queste, fra suggestivi canali e pescherie, si specchia Treviso, città in cui si bellezza e qualità di vita si fondono in un centro storico dalle eleganti architetture medioevali e rinascimentali e a misura d’uomo. Oggi è l’arte a dare nuova visibilità a una città un po’ svantaggiata dal trovarsi fra poli turistici come Venezia, Padova o Verona. L’attento restauro del complesso trecentesco complesso conventuale e della chiesa Santa Caterina, con preziosi affreschi del XIV, e diventata spettacolare Auditorium ha dato origine a un importante spazio espositivo attirando per la qualità delle mostre proposte un cospicuo numero di visitatori. Arte quindi come opportunità per scoprire una città d’arte. Come conferma la mostra “Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500”, curata da Ettore Merkel, dal 26 settembre 2018 al 3 febbraio 2019, alla Casa dei Carraresi, un edificio medioevale affacciato sulle acque del fiume Cagnan e l’isoletta dell’antica Pescheria. Una vetrina preziosa per la selezione di circa cinquanta opere provenienti dalla collezione di Giuseppe Alessandra, una delle più importanti del Veneto. I dipinti propongono un intrigante percorso che dal Rinascimento passa attraverso il Manierismo per arrivare al limite del Barocco raccontando così il Secolo d’Oro della pittura veneta attraverso la passione di un collezionista che dal ritratto è quasi ossessionato. L’architetto Alessandra tra il 1956 ed il 1959 lavorò al Comune di Venezia per l’elaborazione del piano regolatore del centro storico e negli stessi anni incontrò ed approfondì la conoscenza di alcune pietre miliari della storia dell’arte veneta acquistando alcuni capolavori. Vedi il “Ritratto di Ottavio Farnese”, il “San Gerolamo” di Tiziano, il “Busto” di Carpaccio“ e il “Sebastiano Venier” di Tintoretto. Collezionista eclettico Alessandra che per venti anni ha riunito opere di arte contemporanea, acquista anche opere di grandi artisti nordici, come testimonia una sezione della mostra trevigiana con tele significative , vedi il “Ritratto di Gentiluomo” di Hans von Aachen

e la “Testa di Carattere” di Van Dyck. Altra preziosità sempre ai Carraresi e godibile fino al 3 febbraio 2019, la mostra di Elliot Erwitt “I cani sono come gli umani, solo con più capelli”, fra le più curiose dedicate all’importante fotografo franco- americano. In un percorso che spazia dagli anni cinquanta fino ai giorno nostri Erwitt documenta con profondità acutezza il proprio lavoro centrato “dal punto di vista dei cani”. Le immagini realizzate dal fotografo pongono l’obiettivo ad altezza di cane, lasciando ai suoi padroni il solo spazio di un piede o dei polpacci e privilegiando quindi la visione “canina” del quotidiano. Una divertente e geniale intuizione che vuole essere un’opportunità per analizzare, con ironia e a volte cinismo, l’essenza profonda di come “il quadrupede peloso” guarda all’essere umano.

 

 

Foto: di copertina- Acton van Dick- Studio di testa per Santo

prima foto nel testo: Hans von Aschen – Ritratto di gentiluomo

2 foto: Giulio Carpioni -Autoritratto

3 foto:Sebastiano del Piombo – Ritratto di Ippolito de’ Medici

4 foto: Tiziano – Ritratto di Gentiluomo

5 foto: Sebastiano del Piombo – Ritratto di Pier Luigi Farnese