DAL MONDO DELLO SPETTACOLO….

ANCHE STEVEN B. A “CAMBIAMO MUSICA !”

Tanti volti noti il prossimo 9 marzo dalle ore 21.00 al Teatro Verdi di Pisa per uno spettacolo a favore del mondo in Rosa e dal titolo Cambiamo Musica! Insieme contro la violenza sulle donne.
Non poteva non rispondere all’appello anche il performer Steven B., icona del Fair Play musicale con “Put the ball and…run!” per volontà del Comitato Nazionale Fair Play e del Presidente Ruggero Alcanterini.
Steven B, al secolo Stefano Bontempi, è arrivato da poco sulle scene musicali, ma ha già lasciato una traccia di sé e della sua frizzante energia.
Ballerino, coreografo, performer di teatro, ha fatto una lunga gavetta nel mondo dello spettacolo, e da quasi 15 anni è assistente artistico di una Regina dello showbusiness italiano: Loretta Goggi.
La sua dedizione verso il mondo dello spettacolo, la perseveranza, una certa dose di fortuna e il talento, gli hanno concesso collaborazioni con artisti del calibro di Gigi Proietti, Pippo Baudo, Vincenzo Salemme, Rita Pavone, Serena Rossi, Enrico Brignano, Gianluca Guidi, Luca Barbareschi, Giampiero Ingrassia, Johnny Dorelli e tanti altri.
A far compagnia a Steven B. una preziosa rappresentanza del mondo dell’ Arte e della Cultura, che si mobilita per dire no alla violenza di genere e lo fa parlando col suo linguaggio multidisciplinare.
Questo  spettacolo vedrà impegnati infatti attori, ballerini e cantanti; nomi noti dello spettacolo che abbracciano più generazioni: dalle attrici Maria Rosaria Omaggio, Emanuela Grimalda e
Paola Minaccioni ai cantanti Paolo Vallesi, Grazia Di Michele, Mariella Mava, Antonino fino ai ballerini di ‘Amici di Maria De Filippi’  Roberto Carrozzino e Martina Nadalini.
Ad arricchire la serata la partecipazione dell’Associazione Lungofiume con Bice del Giudice, il gruppo di ballerine georgiane Nanila e il coro Monday Girls.
A presentare la serata la più bella voce italiana della Radio, Rosaria Renna, coadiuvata da Gian Luca Bonetta e Marco Martinelli.
Lo spettacolo nasce da un progetto dell’Università di Bologna che ha un corso dedicato proprio alla violenza sulle donne –  spiega la direttrice artistica Valeria Iaquinto.
Dopo averlo portato in scena per la prima volta al Teatro Duse di Bologna, ho capito la forza di questo spettacolo. Lo ripropongo volentieri in una nuova veste anche nella mia città dopo il grande successo che abbiamo ottenuto proprio al Teatro Verdi lo scorso anno. Quest’anno, più che mai ho voluto accanto a me uno staff di professionisti a partire da Arianna Quaglierini che seguirà la parte artistica della danza.
L’evento è organizzato in collaborazione con il Teatro Verdi e il Comune di Pisa, con la partecipazione dell’Unione Industriale Pisana, il Gruppo Lions Certosa Pisa, la scuola di musica Il Pentagramma e la scuola di danza Danzaria.
Tutti uniti per una serata il cui ricavato andrà a sostenere il CIF – Centro Italiano Femminile.
Numerosi e preziosi gli sponsor che collaborano alla riuscita della serata che si rivolge ad un pubblico eterogeneo.
I Biglietti per lo spettacolo saranno in prevendita presso la biglietteria del Teatro Verdi, sportello e telefonica (allo 050 941188, attivo dal martedì al sabato con orario 14-16). L’acquisto si può effettuare anche on line tramite vivaticket: www.vivaticket.it.

UN FILM, UN VIAGGIO, UNA POESIA: “C’E’ TEMPO”

Esce in questi giorni nelle sale italiane, “C’è tempo”, l’ultimo film di Walter Veltroni con Stefano Fresi, Giovanni Fuoco, Simona Molinari, Francesca Zezza, con la partecipazione di Sergio Pierattini, con Laura Ephrikian, Silvia Gallerano, Sei Yang Sei, con l’amichevole partecipazione di Max Tortora e di Anna Billò, Giovanni Benincasa e Jean-Pierre Léaud.
Il soggetto è di Walter Veltroni, che cura anche la sceneggiatura con Doriana Leondeff, fotografia di Davide Manca. Il film è prodotto da Palomar e Vision Distribution in collaborazione con Sky Cinema e Pathè, ed è distribuito da Vision Distribution.
Facciamo raccontare direttamente da Walter Veltroni la storia e lo spirito di questo bellissimo film, attraverso le sue “note di regia”:
“Quelle che state per leggere vengono definite le “note di regia”. Cioè il racconto dell’intenzione di chi ha costruito il film, la spiegazione e del linguaggio scelto, il senso della storia raccontata.
“C’è tempo è un piccolo film, arrivato dopo diversi documentari e migliaia di film visti. E’ la storia di un viaggio di due persone sole, legate dal filo di un Dna ma separate dalle condizioni sociali e dal tempo in cui sono nate e cresciute.
“Stefano e Giovanni non si conoscono e hanno tutti i motivi, anche caratteriali, per detestarsi. Finché non si scoprono, attraverso le parole e il racconto reciproco di frustrazioni e attese. Perché, in fondo, è nella ricerca e nella scoperta dell’altro da sé che risiede la possibilità di vivere una vita compiuta. Stefano è un precario che fa lavori poetici e poco redditizi, ma non aspira ad altro che a in seguire le sue passioni. Giovanni è un bambino solo, figlio di genitori ricchi, grandi e lontani, che ha trovato nel cinema riparo alla sua malinconia.
“Stefano è per lui un mondo sconosciuto, alieno dalla perfezione ovattata alla quale è stato abituato. La sua rumorosità è estranea al silenzio algido della casa di Giovanni. Ha tredici anni ma è saggio, come i bambini sanno essere e i grandi fanno fatica ad accettare siano. Ama il cinema perché gli fa vivere i mondi che gli sono stati negati. E’ la sua finestra sull’inconosciuto, su quello che esiste e forse è raggiungibile oltre il suo silenzio.
“Incontrano una ragazza e sua figlia, Simona e Francesca. Anche loro, in fondo, sono sole. I quattro uniscono i loro viaggi e il loro tempo. Si scoprono e si piacciono, mentre l’Italia corre sotto le ruote di una mitica Volkswagen cabriolet.

“Il film è – questa sì intenzione della regia – un evidente atto d’amore per il cinema italiano. Chi ama il cinema, cioè chi legge queste note, potrà riconoscere più di cinquanta grate citazioni, giocate tra scenografia, costumi, luoghi, battute…
“Il film è anche un omaggio alla commedia all’italiana, quella che cercava di legare l’intenzione di comunicare significati e messaggi sociali e persino politici, in modo non aristocratico, con il rispetto e l’amore per tutto il pubblico, non solo quello più colto. La commedia che riusciva a far convivere le emozioni più diverse. Riusciva, insieme, a far commuovere e sorridere, se non ridere, chi andava al cinema.
“L’arcobaleno, il contrario del labirinto, è un simbolo importante, di questi tempi. E’ un luogo reale e di sogno dove differenze radicali, quelle della luce e dei colori, convivono trasformandosi in una meraviglia per tutti. Il labirinto, luogo per definizione uniforme, ci isola disperde. L’arcobaleno, esaltazione della diversità, ci unifica nella comunità di uno sguardo e di un incanto.
“Nel film interpreta la parte di se stesso Jean-Pierre Léaud. Non è solo un omaggio a Truffaut, autore imprescindibile. E’ un omaggio anche all’idea di giovinezza e vita,

al desiderio di libertà, viaggio, dubbio del protagonista di “I 400 colpi, Antoine Doinel.”
LA COLONNA SONORA: “C’è tempo è, fin dal titolo, un film con una forte impronta musicale. E’ infatti anche un esplicito omaggio alla incantevole canzone di Ivano Fossati, uno dei più bei testi della musica italiana. La protagonista femminile, Simona Molinari, è nel film, come nella vita, una interprete jazz e pop. Stefano Fresi conferma di essere un talento capace di suonare, cantare, comporre. Danilo Rea ha scritto una colonna sonora essenziale e suggestiva. C’è tempo è impreziosito da tre brani inediti. La Fondazione Lucio Dalla ha accettato l’idea che “Almeno Pensami” fosse utilizzata per la prima volta nel film in ragione dell’autentica amicizia tra Lucio e il regista del film.
“Lo Stato Sociale ha ideato “Sempre lo stesso sempre diverso”, un brano molto suggestivo che accompagna i titoli di testo e di coda del film con assoluta coerenza al senso del racconto.
“Simona Molinari ha scritto “Parlami”. Un brano molto emozionante che Simona esegue per la prima volta all’interno del film.

(Foto di Claudio Patriarca)