FINE SETTIMANA DI FESTA A VALLERANO PER SUA MAESTA’ LA CASTAGNA

Autunno, stagione di rossi e di fuochi. I rossi sono quelli dei boschi che esibiscono l’esplosione cromatica di un fogliame dal giallo intenso all’arancione alle mille sfumature del porpora. Uno spettacolo quello del “foliage”, termine inglese per indicare il fogliame, diventato meta turistica di moda. I fuochi sono quelli dei tanti bracieri, focolari, camini e falò accesi per arrostire castagne e marroni.

Ma nessuna necessità per godersi i primi di raggiungere le foreste canadesi o il Giappone. Ancor meno per i secondi. L’Italia è punteggiata di borghi circondati da estensioni di alberi che in questa stagione mettono l’abito da festa e omaggiano sua maestà la castagna con sagre e manifestazioni e griglie infuocate su cui preparare le caldarroste. E’ l’occasione per scoprire zone suggestive scampate al turismo più invasivo. Come l’Alta Tuscia, i territori attorno a Viterbo con suggestivi borghi medioevali delimitati da ettari di castagneti e noccioleti fra i Monti Cimini, Soriano del Cimino, Viterbo e l’oasi naturalistica protetta del Lago di Vico. L’antico borgo collinare di Vallerano, 18 km da Viterbo e 65 da Roma che ha visto riconosciuta la DOP alle sue castagne organizza anche quest’anno, nei fine settimana dal 5 ottobre al 3 novembre una Sagra organizzata dall’Associazioni Amici della Castagna di Vallerano (www.castagnavallerano.it). Assieme all’odore delle caldarroste preparate nella centrale Piazza della Repubblica e offerte gratuitamente ci saranno degustazioni di prodotti tipici come formaggi e salumi, musica, mercatini, spettacoli e visite guidate nel centro storico e nei vicini siti archeologici e perfino ai castagnifici dove il prodotto viene lavorato. Feudo degli Orsini, poi dei Borgia e infine dei Farnese Vallerano sorge fra mura turrite, archi e scalette in pietra, su uno zoccolo tufaceo che racchiude vicoli suggestivi ed è percorso da profonde gallerie utilizzate già in epoca etrusca. Oggi alcune di esse ospitano accoglienti ristoranti con piatti della cucina locale come “le fricciolose” sottili crepes con pecorino o “i ggulitonni” pasta fatta a mano con acqua e farina e condita con sugo di maiale, porchetta. Nel periodo della Sagra offrono sapidi menu a prezzi intorno ai 20 euro vino e caffè compresi. Come la Cantina Amici della Castagna dove oltre uno sfizioso antipasto si propone zuppa di ceci o di fagioli con castagne e finocchietto selvatico, gnocchi con salsa a base di zucchine, guanciale e granella di nocciole, altro prodotto della zona. A seguire spezzatino di maiale o rotoloni di carne entrambi con castagne e funghi e per finire assieme ai dolcetti locali le immancabili caldarroste. Dopo questa sostanziosa pausa pranzo chi se la sente può visitare il Santuario della Madonna del Ruscello all’entrata del borgo o spingersi fino a Caprarola per visitare l’imponente rinascimentale Palazzo Farnese o il borgo medioevale di Ronciglione con la Rocca e i palazzi storici. Da non dimenticare che a Vallerano ogni agosto ha luogo La Notte delle Candele (www.nottedellecandele.eu) e l’intero paese viene illuminato solo con candele e ceri e creando suggestioni da fiaba.