Giornate FAI di Primavera 2016

 

Merano, Villa San Marco aperta al pubblico.
Aveva un nome poetico, Villa delle Rondini (in tedesco: Schwalbenvilla). A Merano, oggi pero’ è conosciuta come Villa San Marco, nota per ospitare la sede dell’Accademia di studi italo-tedeschi. Questo gioiello della citta’, realizzato negli anni 1894-1895 su progetto dell’architetto austriaco Alexander Graf,  ha aperto al pubblico sabato 19 marzo e sara’ visitabile dalle ore 10 alle ore 18. E’ questa la prima iniziativa curata dal Gruppo Fai di Merano- appartenente alla Delegazione di Bolzano- per la 24ª edizione delle Giornate FAI di Primavera: un appuntamento ormai conosciuto e tanto atteso e che consente di far visite straordinarie a offerta libera, in tutta Italia, a beni architettonici, ambientali e culturali che di norma non sono accessibili e quindi esclusi dalle più note rotte turistiche.

Villa San Marco: storia e architettura
Secondo fonti bibliografiche Villa San Marco sarebbe stata commissionata da Rosa Lohner, donna di alto lignaggio di cui non si hanno altre notizie: erano gli anni in cui Merano si stava trasformando in luogo di fama europea ed internazionale , offrendo ai suoi visitatori giardini, grandi alberghi, ville e pensioni. Da poco era stato costruito il primo Kurhaus – uno dei simboli della citta’ termale altoatesina, uno dei capolavori in stile liberty- e a breve si sarebbero aperte le passeggiate lungo il torrente Passirio e sarebbero nate le famose strutture di cura. Villa San Marco oggi, situata accanto a dimore storiche in via Innerhofer 1, è circondata da un bellissimo parco.
L’edificio, di pianta asimmetrica, si sviluppa a partire da un piano seminterrato, a cui si sovrappongono un piano rialzato ed un soppalco. Composto da due ali, caratterizzato da sporgenze e bovindi, lo completano tetti a padiglione, “ricamati” da abbaini, comignoli e banderuole in ferro battuto. Le tettoie sopra l’ingresso principale e sulle finestre, le applicazioni in legno scuro dipinto in stile tudor sotto i frontoni, le decorazioni a traforo della veranda, delle balaustre dei balconi e delle cornici delle finestre, conferiscono alla villa l’aspetto di una casa da caccia alpina, tipica della regione denominata Salzkammergut, zona dell’Austria situata a cavallo degli stati dell’Alta Austria, e che comprende il Salisburghese e la Stiria.
Visitarla oggi, è l’occasione per ripercorrere la sua storia, raccontata anche dalle funzioni che nel tempo si trovo’ a ricoprire: acquistata nel 1911 da Paul Foerstermann, trasferita nel 1927 all’Opera nazionale combattenti, divenne proprietà del Regio Demanio dello Stato nel 1930, servendo poi come sede per il personale del demanio idrico. Ridipinta nel 1985, fu poi sottoposta a vincolo di tutela come “bene culturale” per il suo significato storico, artistico e culturale. Infine, fu trasferita al ramo storico, archeologico e artistico del demanio dello Stato, che ne detiene tuttora la proprietà. E proprio a proposito della storia del palazzo, nel pomeriggio del 19 marzo, alle ore 16 sara’ possibile seguire le letture della scrittrice Bruna Maria Dal Lago Veneri che vi si è liberamente ispirata.
L’appuntamento del 19 marzo è stato organizzato dal gruppo Fai di Merano (capogruppo Carla De Bernardo, curatrice della giornata Daniela Rossi Saretto) in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Merano e l’Accademia studi italo-tedeschi. Coopera inoltre il gruppo Scout Agesci.