GUIDA DELLE LIBERE VIAGGIATRICI, UN LIBRO PER CHI VIAGGIA DA SOLA

 

Ricordate “Io viaggio da sola”, il film realizzato da Maria Sole Tognazzi con Margherita Buy e Stefano Accorsi? Per lei, manager un po’ nevrotica e sempre con la valigia, la solitudine era un obbligo di lavoro. Per altre, sempre più numerose, è una scelta che a volte diventa un mestiere visto il fiorire di blog dedicati a trasmettere le esperienze personali delle viaggiatrici in solitaria.

Non stupisce quindi il diffondersi di guide di viaggio dedicate alle globe trotter in gonnella. Utile strumento si rivela “La Guida delle libere viaggiatrici, edito da Altreconomia, di  Iaia Pedemonte e Manuela Bolchini. Antesignane del “turismo rosa” le autrici propongono un vademecum innovativo e originale per tutte le donne che amano viaggiare, liberamente e in modo sicuro, da sole in Italia e nel mondo e riuniscono 50 schede, di itinerari e destinazioni, dall’India al Madagascar, dalla Terra del Fuoco alla Sicilia, da Berlino all’Himalaya. Simona Sacrifizi, travel writer di turismo culturale, ci porta lungo il Mississippi; Elena Dak, antropologa e scrittrice, ci conduce lungo i cammini dei nomadi del Tchad da lei più volte percorsi in loro compagnia.  Mete diverse

Berlino_LibereViaggiatrici

raccontate con indicazioni utili, indirizzi di hotel ristoranti, luoghi insoliti da visitare, peculiarità e costumi locali tenendo sempre presente il valore di spostarsi in modo responsabile ed ecologico. Non turiste quindi ma viaggiatrici con quella capacità di

Funambole e Viaggiatrici felici

guardare, i luoghi e le persone, connaturale all’essere donna. Lo sottolinea nella prefazione la geografa Luisa Rossi:” Mentre il viaggio storico maschile è stato sempre caratterizzato da precise finalità quasi sempre utilitaristiche, le donne invece sono state spinte da una volontà di autonomia e conoscenza. Viaggiatrici indipendenti, capaci di partire da sole per regioni lontane e pericolose, prive del sostegno economico di una qualunque istituzione e in contrasto con le convenzioni sociali”. Come la francese Jeanne Baré , prima circumnavigatrice del globo che dal 1766 si imbarcò vestita da uomo come assistente del naturalista  Philibert Commerson o Isabella Bird , prima donna ad essere ammessa alla Royal Geographical Society , ed esploratrice instancabile. Intraprese nella metà dell’ottocento un viaggio attraverso gli Stati Uniti sul suo cavallo attraversando le impervie Montagne Rocciose del Nord America o Alexandra David Neel , prima donna ai primi del novecento a vistare il Tibet allora chiuso agli stranieri. E si potrebbe continuare a lungo. Nelle pagine della guida centinaia di donne , dalle alpiniste sull’Himalaya a imprenditrici e cooperanti di associazioni di solidarietà sparse nel

Federica Paoli racconta le sue libere viaggiatrici alla casa delle donne di Roma

mondo, offrono al lettore la loro esperienza proponendo cammini nella natura, percorsi alla ricerca del cambiamento interiore, sfiziosi soggiorni enogastronomici, itinerari culturali, esperienze sociali con le contadine e le artigiane nel Sud del mondo, workshop per riappropriarsi del saper fare, imprese sportive per tutti e shopping intelligente. In sintesi una guida per viaggi lontani dai luoghi comuni e che lasciano un ricordo vero ed emozioni autentiche. Come in Rwanda con  tour operator che organizzano visite alle piantagioni con cooperative impegnate nella coltivazione eco solidale del caffè o con le guide naturalistiche che vi portano a spasso per la foresta pluviale seguendo le orme dei gorilla. Ma ci sono itinerari anche a casa nostra come mostra il ricco indice. Scoprire l’arte dei mosaici a Venezia e Ravenna, la letteratura delle “scrittrici inquiete” a Roma, i paesi degli orsi in Abruzzo o l’Isola dell’Asinara in Sardegna con le ragazze impegnate come guide naturalistiche. Non manca un capitolo dedicato alle risorse e agli strumenti per viaggiare tranquille, dalle App più sofisticate alle comunità globali di donne mentre Maurizio Davolio, presidente di Associazione Italiana Turismo Responsabile, indica una ventina di organizzazioni italiane di turismo solidale ed intelligente a cui fare riferimento.