ISRAELE: SOGNARE VACANZE PER QUANDO POTREMO PARTIRE

Tornare alla normalità senza abbassare la guardia contro il virus.

Il calo costante dei contagi di Covid 19, ha indotto il governo israeliano ad allentare le misure di contenimento dell’infezione. Nei mesi di maggio e giugno ripartono gradualmente attività fondamentali come scuole, musei, negozi e imprese pubbliche e private. Da metà giugno torneranno anche cinema, teatri, ristorante e lo sport agonistico. Uno dei settori più impegnati alla riapertura è quello dei grandi parchi nazionali, con la Israel Nature and Parks Authorities che ha già lanciato un piano per la ripresa delle visite in 20 aree di grande interesse turistico, come Cesarea, Apollonia, En Gedi, Masada, Banias e Hula. Per garantire la sicurezza, ognuno dei siti avrà una quota massima di visitatori giornalieri e sarà accessibile solo su prenotazione, in modo da rendere più semplice il rispetto del distanziamento sociale. Oltre ai parchi, sono stati riaperti con le misure di sicurezza anche alcuni campeggi. “Ci auguriamo di poter tornare presto ad accogliere turisti da tutto il mondo – afferma Avital Kotzer Adari, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo – e a far scoprire loro le nostre meraviglie, incantevoli sia dal punto di vista archeologico che da quello naturalistico”. Anche le città stanno riprendendo vita. A Tel Aviv-Yafo hanno riaperto i mercati Carmel e Ha Tikva. L’accesso ai mercati è disciplinato da una serie di provvedimenti decisi insieme ai commercianti, rispettando il divieto di assembramento e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina. Inoltre c’è una continua sanificazione delle superficie e sono stati presisposti numerosi erogatori di disinfettante per le mani. Non è invece consentito il consumo di alimenti all’interno del mercati. Come parte dell’organizzazione della città per affrontare l’emergenza gli ingressi sono stati transennati, adesivi calpestabili sono stati posizionati sul pavimento per garantire il distanziamento sociale e anche volantini informativi vengono distribuiti ogni giorno. La Municipialità di Tel Aviv-Yafo e il Ministero della Salute stanno collaborando attivamente per l’elaborazione di un piano che consenta la piena riapertura di tutti mercati, promuovendo anche numerose iniziative, tra cui la consegna a domicilio di pesce, frutta e verdura, che costituiscono i gustosi e saporiti ingredienti della multietnica cucina israeliana. Israele ha una importante vocazione turistica e punta a riprendere presto l’accoglienza di miliaia di visitatori da tutto il mondo, appena verranno ripristinati tutti i collegamenti aerei. Ora, una curiosità gastronomica: il 13 maggio si celebra la Giornata Internazionale dell’Hummus, che in questo paese ha una rilevanza particolare, essendo un piatto caratteristico della cucina locale. Ariel Rosenthal, celeberrimo chef israeliano esperto nella realizzazione di questo piatto mediorientale, ne svela i segreti della preparazione, insegnando anche a realizzarlo in contesto familiare e domestico. Non sorprende che proprio Tel Aviv, città considerata come la “capitale vegana del mondo”, sia la città con i locali più cool per gustare questa prelibatezza.

Hummus e Falafel

Molti sono infatti i ristoranti sparsi per la città che servono solo hummus anche caldo, le cosiddette hummusias: qui sarà possibile gustarlo spesso appena fatto, per la gioia della gola. Nel suo libro, “On the Hummus Route”, di cui è coautore con il collega chef Orly Peli-Bronshtein, Ariel racconta in dettaglio la ricca storia dell’umile hummus, pietanza a base di ceci, una densa crema che ha nutrito per secoli le genti e ha prodotto infinite ricette con influenze e sapori provenienti da ogni parte del mondo. Il miglior hummus richiede ceci di piccole dimensioni, come quelli bulgari che producono una crema liscia e delicata. Il ristorante Hakosem (in ebraico “Il mago”) dello chef Ariel Rosenthal è uno dei principali punti di riferimento culinari di Tel Aviv e serve alcuni dei migliori hummus della città, accompagnati da pitta fresca, cipolle e sottaceti, peperoncino piccante, aglio e limone e gli immancabili falafel. In tutto il paese ci sono moltissimi ristoranti e punti di ristorazione per strada che servono il classico piatto in un ambiente fantastico.

Lo Chef Ariel Rosenthal

Passeggiando a Jaffa si scoprirà l’hummus di Abu Hassan, probabilmente l’hummusia più famosa di Tel Aviv, nota per il suo hummus fresco, autentico ed eccezionale. Da non perdere è anche il famoso hummus Masabcha che ha un sapore leggermente piccante. A Gerusalemme, ci si deve assolutamente recare presso il suggestivo Ben Sira, un bar che serve insalate in stile israeliano, palline di falafel appena fritte e una notevole varietà di hummus, tra cui il popolare hummus di funghi e hummus ricoperto di carne. Sempre in Israele, un altro luogo da visitare è l’Hummus Said, nella Città Vecchia di Akko: il suo hummus è famoso per la sua consistenza leggera, ariosa e cremosa. Anche ad Haifa, città di grande tradizione culinaria, l’hummus è indimenticabile. Ovunque in Israele, un delizioso e autentico ristorante di hummus non è mai troppo lontano. In attesa di ripartire, sognamo il gusto di un buon hummus, piatto proteico e salutare, consigliato anche dai nutrizionisti.

Foto fornite dall’Ufficio Stampa dell’Ente del Turismo Israeliano