LA DOMUS AUREA SI APRE AL CONTEMPORANEO DAL 23 SETTEMBRE AL 9 OTTOBRE

Una serie di eventi- spettacolo consentirà, dal 23 settembre e per tre weekend, non solo di visitare la Domus Aurea, quanto resta oggi dello sterminato insieme di edifici voluto dall’Imperatore Nerone per edificare una dimora degna di lui, ma per apprezzare in nove incontri, prenotabili sul sito del Parco Archeologico del Colosseo (www.parcocolosseo.it) il dialogo fra performance artistiche e questa preziosa testimonianza archeologica. “Moisai 2022.

Voci contemporanee in Domus Aurea- sottolinea  Alfonsina Russo, Direttore Generale del Parco archeologico del Colosseo- apre la Domus, purtroppo a lungo penalizzata da restrizioni e chiusure a causa della sua fragilità , alla sperimentazione artistica con l’intento di offrire ai visitatori nuove possibilità di interazione con il passato avvalendosi di attori e danzatori e di un nuovo sistema site specific che valorizza gli spazi”. Sarà

valerio aprea

un viaggio attraverso i luoghi scelti da Nerone, dopo il terribile incendio del 64 d.C. divampato per sei giorni, per realizzare sulle rovine fumanti fra Palatino, Colle Oppio ed Esquilino, la sua “casa d’oro”, come la definiva il precettore Seneca. Estesa su 219 ettari comprendeva oltre i palazzi imperiali, padiglioni per feste, terme, giardini, vigne, boschi e una sorta di mare artificiale lo “stagnum”. Il tutto impreziosito da statue, marmi , bronzi frutto dei saccheggi dei templi di Grecia ed Asia ma anche dalle spoliazioni delle dimore dei cittadini romani più abbienti , come testimonia Plinio. L’accesso a questa “città suburbana” avveniva dal Foro Romano attraverso un immenso Vestinulum dominato dalla statua dell’imperatore che, sebbene tirannico, era grande appassionato di arte e mecenate. Una delle prime figure di principe-artista della storia che pensò alla sua dimora

. Venere e Adone (foto Simone Cecchetti)

come a un’opera d’arte. Racconta Svetonio: “ ogni cosa era rivestita d’oro e ornata di gemme e madreperla. Il soffitto delle sale da pranzo era di lastre d’avorio forate, perché vi si potessero far piovere dall’alto fiori ed essenze. La sala principale circolare ruotava su se stessa tutto il giorno e la notte, senza mai fermarsi e nelle sale da bagno scorrevano acque marine e albule”. Poi , dopo la morte di Nerone, il progressivo oblio e il disfacimento. Spoliazioni e demolizioni culminate con la spianatura dei luoghi e la costruzione delle Terme di Traiano nel 109 d.C e dell’Anfiteatro Flavio, il Colosseo per intenderci. Sarà il caso a far scoprire, nel XV secolo, quel poco che restava, oggi 300 metri per 180, con l’imprevista caduta di un giovane romano in quella che sembrava una grotta se non fosse per le complesse decorazioni pittoriche parietali. Da qui il termine

. NO RAMA-min

“grottesche” ripreso e imitato da Raffaello, Michelangelo e Pinturicchio calatisi come molti altri appesi a una corda alla scoperta delle meraviglie nascoste. Complessi e interminabili i restauri, con costanti aperture e chiusure per crolli e umidità e rarefatte le possibilità di visita. Da non perdere quindi l’opportunità offerta dagli incontri del Moisai22 con le nove Muse protagoniste. Una presenza testimoniata dal ritrovamento di alcune parti di statue nel 1958 e ora di nuovo esposte dopo il restauro. Ogni era una Musa, ospitata nell’astuccio prezioso della Sala Ottagona a cui si arriverà seguendo un itinerario visita accompagnato da suggestioni sonore e musicali. Si comincia il 23 settembre con la Musa della Commedia Talia e Dialoghi sul cambiamento di Valerio Aprea attore poliedrico ; il 24 Erato Musa della Poesia amorosa e Venere e Adone dedicato alle variazioni dell’amore con Roberto Latini. Citiamo e per

Open Octagon Score. Azione in forma di rito di Adriana Borriello_foto di Antonio Ficai

difetto il 30 settembre con Clio Musa della Storia e Come una canna sul letto di un fiume – Frammenti dell’epopea di Gilgamesh, di Giovanni Calcagno con Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta sulle tradizioni di pensiero della Mesopotania Il 1° ottobre Graziano Piazza e Viola Graziosi saranno i protagonisti di Odisseo nostro contemporaneo con le musiche dal vivo di Stefano Saletti, la voce di Barbara Eramo e la regia di Piero Maccarinelli. Il 2 ottobre Polimnia Musa della danza e del mimo e Alcune coreografie di Jacopo Jenna, con collaborazione e danza di Ramona Caia dedicato agli aspetti della danza contemporanea. L’ultimo week end la Musa è Euterpe, protettrice della musica e Divenire del tempo trascorso di Lorenzo Letizia il 7 ottobre e Open Octagon Score con Marlene Kuntz . L’8 ottobre tocca a Tersicore Musa della danza con Azione in forma di rito,una partitura ideata per la Domus Aurea e una struttura di improvvisazione il cui sistema di regole convoglia e dinamizza elementi dello spazio del tempo del suono della luce, con Adriana Borriello, Erika Bravini, Roberto Cherubini, Michael Incarbone, Ilenia Romano, Cinzia Sità. La rassegna si concluderà il 9 ottobre con Calliope Musa della poesia epica e Il quotidiano innamoramento, rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri, con la guida di Cesare Ronconi. Un rito sonoro in cui Mariangela Gualtieri dà voce a una sorta di ‘incanto fonico’, con i versi di Quando non morivo.