LA RINASCITA DELLE MARCHE PASSA PER IL GIAPPONE

Il terremoto dell’ottobre 2016 nelle Marche ha picchiato duro. In alcuni luoghi anche peggio delle precedenti scosse di agosto, danneggiando secolari edifici nei borghi storici e, come conseguenza, cancellando i flussi turistici. Come a San Ginesio, fra Macerata e i Monti Sibillini.

Inserito nella prestigiosa lista dei Borghi più belli d’Italia e definito “ il balcone dei Sibillini”, perché dai suoi oltre seicento metri di altitudine la vista spazia dall’Adriatico all’Appennino, o “la città dalle cento chiese”, diventate purtroppo tutte inagibili. Ma la comunità non si è data per vinta cercando di ripristinare la possibilità di far conoscere i luoghi, le manifestazioni storiche, le attività sociali e turistiche. Alcune idee arrivano dall’Oriente. E’ una Yurta, la grande e rotonda tenda smontabile utilizzata dalle popolazioni nomadi mongole, a diventare poco tempo dopo il sisma il

nuovo Agri-nido creato da Federica di Luca per ospitare a contatto con la natura bimbi da uno a sei anni. Mentre è il Giappone e la cultura Zen ad essere valido e insolito richiamo di ospitalità. Risparmiata dal sisma la raffinata struttura dedicata Wabi Sabi Culture (www.wasabiculture.org- tel 335 396025) , creata da Serenella Giorgetti che riproduce, unica in Italia un vero ryokan nipponico, la tipica locanda immersa nella natura, è sempre rimasta operativa. Continua a proporre ospitalità e attività legate alla cultura e spiritualità giapponese ed è meta di visitatori da ogni parte d’Italia. L’attento restauro secondo la bio-edilizia di tre antichi casali in pietra unito ai materiali, stile decorativo,

strutture abitative e spirito del Sol Levante ha creato un insieme unico che affaccia su un giardino che parla il linguaggio Zen. Piccoli sentieri di ciotoli, pietre decorative, lanterne, un laghetto abitato da carpe variopinte sono protetti da aceri nipponici, peonie, iris e naturalmente ciliegi che nel periodo della fioritura rimandano a immagini di questi universi lontani. Di particolare fascino la stanza dell’ofuri, il tradizionale bagno giapponese, fra i 38° e i 42°, rilassante e purificante. Qui si realizza nella classica vasca di profumato e prezioso legno di Hinoki, il cipresso giapponese della valle di Kiso, assemblato a mano da un artigiano specializzato di Tokyo. Non solo bagno ma momento di meditazione e di contemplazione dei rilassanti spazi verdi. Alle iniziative di approfondimento educativo, che si succedono per tutto l’anno, molto interessanti quest’anno quelle dell’inizio estate, danno vita maestri giapponesi di Sado, la cerimonia del tè verde; di Ikemana, l’arte di disporre i fiori; di Origami, la tecnica per la piegatura della carta; di Shodo, l’abilità calligrafica nipponica. 

Un soggiorno presso il Wabi Sabi Culture nei pressi di San Ginesio è un’esperienza sensoriale, estetica e poetica per ritrovare l’equilibrio psico fisico. Ci si immerge nell’ammirazione della natura mutevole e fragile (Wabi) unendo l’assaporare con serenità il tempo che passa e il suo trasformarsi e arricchirsi nella bellezza dell’impermanenza (Sabi). Provare per credere.