Lazio: I Tesori nascosti della Valle del Treja

Le Cascate di Monte Gelato e i borghi di Calcata e Mazzano a un passo dalla capitale

A pochi chilometri da Roma, in meno di un ora di macchina dal centro della città, si raggiunge un’area che non ha eguali nel Lazio e, forse, anche nelle altre regioni d’Italia. E’ la valle del Treja: una zona davvero singolare, con i suoi borghi caratteristici di Calcata e Mazzano Romano. Entrambi i villaggi sono in provincia di Viterbo: apprezzati da decenni per le loro identità esclusive ambientali e storiche, oggi si propongono nelle varietà dell’offerta turistica della capitale con le potenzialità che li contraddistinguono: arte, cultura, natura, archeologia, geologia e, non ultima, enogastronomia.

Calcata, arroccata sopra un’altura di tufo

La Valle del Treja, con le sue rupi, con le sue pendici boscose, con i suoi scorci talora misteriosi e sorprendenti è quanto resta di lontanissimi eventi geologici quando il Vulcano Sabatino ne sconvolse l’ambiente con violente eruzioni. In questa zona, caratterizzata oggi da compatte formazioni di tufo, un tempo scorreva il fiume Tevere. L’attività eruttiva si protrasse per migliaia di secoli, dai 700mila ai 40mila anni fa, arrivando a spostare il letto del Tevere e coprendo quella che era una pianura fluviale con enormi sedimenti vulcanici. Tuttavia molta acqua continuò a scorrere tra le rocce di tufo, scavando scarpate scoscese, come si può osservare facilmente guardando la rupe sulla quale sorge Calcata: una manciata di case, l’una addossata all’altra, strette sopra una sorta di acropoli tufacea. Queste acque scorrono ancora e raccogliendo le piogge di tutta l’area, hanno disegnato la valle del Treja, un fiume a carattere torrentizio, con una notevole variazione di portata nelle diverse stagioni dell’anno.

L’antico mulino ad acqua

Queste acque, che si arricchiscono di una miriade di piccoli affluenti, esprimono il massimo della loro bellezza nelle Cascate di Monte Gelato, chiamato così forse proprio perché la zona resta fresca in tutte le stagioni. Il luogo è davvero suggestivo e spesso viene scelto come set per produzioni cinematografiche, poiché sembra un luogo senza tempo, con una fitta vegetazione, corsi d’acqua, rapide e canyon. Vi si trovano anche i resti di una villa romana del I sec. a.C. e un bel mulino ad acqua del XIX secolo, ancora funzionante e rimasto attivo fino a pochi decenni fa. Le Cascate di Monte Gelato si possono visitare gratuitamente in ogni periodo dell’anno. L’autunno e la primavera offrono le immagini e i colori migliori. E’ consigliabile recarvisi diverse ore prima del tramonto indossando scarpe da trekking. Proprio vicino a questo paradiso naturale, troviamo Mazzano Romano, un pittoresco comune di poco più di quattromila abitanti che si erge sopra una ripida altura della Valle del Treja. Uno stretto ripiano congiunge l’altura con le pareti della vallata che si eleva e nasconde l’insediamento. Si accede al castello, da un arco d’ingresso a volta inglobato nel palazzo baronale dei Biscia. All’interno una via ad anello percorre il castello attraverso un’irregolare massa di case tagliate da strade strette e tortuose sulle quali s’impone l’antico palazzo baronale di Everso e Dolce degli Anguillara (secolo XV), mentre a piazza dell’Antisà si possono riconoscere i resti dell’antica chiesa del XVI secolo di San Nicola, demolita nel 1940 perché pericolante. Mazzano Romano accoglie il Museo Civico Archeologico-Virtuale di Narce (MAVNA), per favorire il “ritorno virtuale” delle antichità disperse tra diversi musei europei ed internazionali provenienti dal sito archeologico di Narce e una piccola collezione archeologica, frutto di rinvenimenti sporadici, da molti anni conservata presso la parrocchia del paese.

Maschere rituali degli antichi Falisci

L’antica Narce era un insediamento dei Falisci, una popolazione preromana dell’Italia centrale che parlava una lingua affine all’etrusco e al latino, scritta con un proprio alfabeto. La cultura e le tradizioni religiose dei Falisci erano molto simili a quelle degli Etruschi, con i quali avevano stretti contatti. Narce aveva una posizione strategica essendo centro di una fitta rete stradale che conduceva a Veio, a Nepi, a Faleria, a Capena e ad altri insediamenti vicini. Da Mazzano Romano a Calcata il passo è breve e oggi questi due piccoli centri sono parte integrante del progetto “I Magnifici Borghi della Valle del Treja”, sostenuto dalla Regione Lazio nell’ambito dell’azione di valorizzazione e promozione turistica del Borghi del Lazio. Calcata, inoltre, può vantarsi di due importanti titoli essendo stata dichiarata “Bandiera Arancione” dal TCI e “Villaggio Ideale d’Italia”: la sua fama va ben oltre i confini del Lazio e anche questo paesino da anni è stato scelto come sfondo per molti film e produzione televisive.

Sculture di tufo nella piazza di Calcata

Calcata conta appena un migliaio di abitanti, è un piccolo comune di origine medioevale e conserva intatto il suo patrimonio storico e soprattutto naturale. Negli anni ’70, ai pochi abitanti locali rimasti si era affiancata una comunità di artisti, poeti e i cosi detti “hippies”: persone che cercavano una dimensione alternativa alla vita alienante delle metropoli. Oggi, questo mito si è trasformato in leggenda, essendo ormai questi luoghi ben integrati al tessuto urbano della vicina capitale, anche se sapientemente riescono a starne distanti dal frastuono e dal degrado. Tuttavia ancora oggi intellettuali, artisti e scrittori hanno scelto Calcata come propria dimora, primo fra tutti l’architetto Paolo Portoghesi che predilige questo luogo per essere lontano dai fattori negativi delle grandi città.

Paolo Portoghesi con le sue gru

Qui, questo indubbio maestro dell’architettura contemporanea ha creato una residenza e un giardino che, senza ostentazione o vanagloria, sanno essere una sintesi tra la ricchezza della natura circostante e gli echi della tradizione rinascimentale alle quale Portoghesi spesso si ricollega. Fantastico è il suo piccolo-grande zoo: la propria “arca di Noè” dove vivono molte specie anche esotiche e rare, dove gli uccelli migratori si fermano per approfittare dell’umido di un laghetto a loro dedicato, dove gli asini sono apprezzati più dei cavalli e dove il famoso architetto gioca con le sue gru. Tutto questo per capire quale è il valore aggiunto di Calcata e di Mazzano Romano, due comuni che hanno il privilegio di trovarsi nell’area del Parco Regionale del Treja che proprio con queste due località ha vinto il bando regionale “Valorizzazione e Promozione Turistica dei Borghi del Lazio”. A rafforzare lo sviluppo e l’offerta turistica del territorio contribuisce anche la componente enogastronomica, sempre ispirata al recupero della tradizione e alla esaltazione dei prodotti locali biologici e a chilometro zero. La Valle del Treja, l’Ente Parco e i comuni di Calcata e di Mazzano Romano puntano alla creazione di un Centro di Ricerca sul Turismo per la salvaguardia del patrimonio naturale e archeologico del territorio. Un’area così intatta dal punto di vista ambientale e così ricca di bellezze fisiche, di riferimenti storici e di interesse geologico può diventare un punto di riferimento per tutti gli operatori che cercano nel turismo valenze che sappiano integrare l’esperienza del viaggio con contenuti scientifici, formativi e culturali.