MOSTRA “INTRAMONTABILI ELEGANZE. DIOR A VENEZIA”

Models wearing Christian Dior fashions near the Piazza San Marco in Venice, 3rd June 1951. The island of San Giorgio Maggiore is visible in the background. (Photo by Archivio Cameraphoto Epoche/Getty Images)

Una Mostra all’insegna dell’eleganza sia per il tema e i contenuti sia per il luogo che la ospita. “Intramontabili eleganze. Dior a Venezia” , dal 12 aprile al 3 novembre 2018, viene proposta nello scrigno prezioso di Villa Pisani a Stra. Situata a dieci minuti da Padova e venti da Venezia è considerata “la regina delle ville venete” e punto di riferimento assoluto dell’ itinerario lungo la Riviera del Brenta che ne costeggia alcune fra le più pregevoli. L’idea guida dell’esposizione, curata da Vittorio Pavan e Luca Del Prete, è riproporre una circostanza eccezionale.

Quando nel 1951, in un’Italia che faticosamente mostrava una ripresa dalle problematiche causate dalla guerra, Dior, allora il più importante couturier del mondo , anch’egli impegnato a riportare la Francia all’apice della moda internazionale, decide di scegliere come location fotografica per la sua collezione autunno-inverno le meraviglie della città lagunare. Così le sue modelle duettano con canali, chiese, palazzi che non sono mai solo sfondo ma alla pari con le sue creazioni. Come documentano i fotografi di Cameraphoto, l’agenzia fotografica veneziana fondata nel ’46 da Dino Jarach, che in quegli anni “copriva” e documentava tutto ciò che di speciale accadeva a Venezia. Vittorio Pavan, attuale conservatore dell’imponente Archivio di Cameraphoto e Daniele Ferrara, Direttore del Polo Museale Veneto, hanno selezionato 40 immagini della collezione Dior 1951. Un evento atteso ogni anno in tutto il mondo. Si ricorda come 25 mila persone, fra clienti, giornalisti e buyers sorvolassero l’Oceano per vedere e acquistare le sue nuove proposte. Ogni sfilata presentava circa di 200 modelli, iniziando con i capi meno impegnativi e finendo con la gran sera. Ogni cambiamento di linea veniva accolto con entusiasmo o feroci critiche. Nessuna donna però poteva ignorare i dettami di una Maison, nata da appena 5 anni, ma che impegnava già oltre un migliaio di collaboratori e contribuiva a risollevare l’economia francese. A sostenerla un governo che , ieri come oggi, non reputava la moda come del resto l’enogastronomia, fatuità. Diversamente da quanto è avvenuto per anni in Italia. il New look di Christian Dior come documentano le immagini esposte in Villa Pisani evolveva stagione dopo stagione. Nel 1950 aveva imposto la Linea Verticale, nel ’51 la donna non poteva che vestire in Ovale: spalle arrotondate e maniche a raglan, tessuti modellati sino a diventare una seconda pelle. Per l’autunno, creò invece la linea “Princesse” in cui la vita dava l’illusione di estendersi sino a sotto il seno. Altro avvenimento memorabile documentato a Villa Pisani dall’archivio Cameraphoto il “Bal Oriental” svoltosi a Venezia a Palazzo Labia il 3 settembre del 1951. Definito il “Ballo del Secolo” e voluto da Don Carlos de Beistegui y de Yturbe richiamò dai cinque continenti un migliaio di protagonisti del jet set venne ritenuto l’evento mondano del secolo. Un ballo in maschera che impegnò Dior, con Salvador Dalì, il giovanissimo Pierre Cardin, Nina Ricci e altri nel creare costumi originali e fastosi per gli ospiti e rinnovò comunicandoli al mondo gli splendori del Settecento Veneziano. Le torce quella notte illuminarono i Duchi di Windsor, i Grandi di Spagna, l’Aga Khan III, il Re Faruq d’Egitto, Winston Churchill, teste coronate, principi e principesse, schiere di milionari, artisti come Fabrizio Clerici e Leonor Fini, stilisti come Balenciaga e Elsa Schiapparelli, protagonisti del jet set come Barbara Hutton, Diana Cooper, Orson Welles, Daisy Fellowes, i Polignac, e Rothschild.Ad accoglierli, in mezzo a nuvole di ballerine e Arlecchini, il padrone di casa che, abbigliato da Re Sole, camminava su piattaforme alte 40 centimetri. Erede di un’immensa fortuna creata in Messico Don Carlos viveva tra una casa parigina disegnata da Le Courbusier e decorata da Salvador Dalì, e un castello di campagna. Dopo aver acquistato e restaurato Palazzo Labia lo offriva ai suoi amici per una festa a Palazzo Labia memorabile. Svoltasi sotto gli affreschi di Giambattista Tiepolo che rimandano a quelli realizzati dal virtuosistico pittore per la Sala da Ballo proprio di Villa Pisani, dimora di campagna del ricchissimo Doge Alvise . La mostra si rivela occasione ghiotta per visitare non solo la villa, acquistata da Napoleone nel 1805 ma per visitare un parco di 14 ettari con orangerie, serre tropicali, Coffee House, un’Esedra e un raro labirinto di siepi di bosso.

 

Cameraphoto@Vittorio Pavan