OMAGGIO A MIA MARTINI AL TEATRO OFF OFF DI ROMA

Secondo anno di attività per il Teatro Off Off con sede in Via Giulia, una delle strade più caratteristiche e , per fortuna, rimasta indenne dal degrado del centro storico di Roma. I vecchi magazzini in disuso recuperati con coraggio ed eleganza dal Direttore artistico, Silvano Spada, propongono anche per la stagione 2018/19 un cartellone insolito ed intrigante che offre spazio a argomenti e contenuti attuali, spesso scomodi e a sperimentazioni ma ospita anche rassegne cinematografiche e concerti. Interessante debutto con “Roma, caput mundi”, centrato sul mettere a nudo l’intolleranza e la violenza in alcune fasce giovanili della capitale.

Dal 6 e fino al 25 di novembre riflettori puntati su Melania Giglio , un’ interprete poliedrica in grado di passare da Molière e Sofocle a Arthur Miller e che ama mettersi in gioco interpretando personaggi difficili e di grande spessore artistico e umano. L’anno passato , proprio all’Off Off , è riuscita a far rivivere Edith Piaf, riproponendone la difficile esistenza attraverso le sue canzoni più celebri, magnificamente interpretate. Ora la sfida continua con Mia Martini, donna intensa e fragile

che in una breve e sofferta esistenza ha conosciuto successo ed esclusione. In uno spettacolo da lei scritto e diretto dal regista Daniele Salvo, Melania Giglio rende omaggio a un’artista dalla voce potente ed inconfondibile, interprete di canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana e create per lei da nomi come Vasco Rossi, Lucio Battisti, Ivano Fossati, Riccardo Cocciante, Paolo Conte, Francesco De Gregori e altri. Mimì, come la chiamavano gli amici, tornerà sul palco accompagnata da due angeli, Mamo Adonà e Sebastian Gimelli Morosini, che la sosterranno nel rievocare episodi di una vita problematica,

punteggiati dall’interpretazione dal vivo di canzoni indimenticabili : Piccolo uomo, Minuetto, E non finisce mica il cielo, Almeno tu nell’universo, La nevicata del ’56, solo per citarne alcune. Un impegno temerario che la Giglio affronta con la consueta determinazione ma anche molto rispetto e delicatezza con l’intento di ripercorrerne il percorso esistenziale. Dal difficile rapporto con l’ imperfetta famiglia agli amori sfortunati, alla spietata diceria che portasse sfortuna che l’ha perseguitata fino al punto di portarla a ritirarsi a lungo dalle scene. Ma soprattutto ne revocherà il talento: croce e delizia e invidia di molti. Coprirà i capelli biondi con l’indimenticabile caschetto nero e Mimì ci guarderà ancora negli occhi e nuovamente canterà per noi, spaccandoci il cuore come faceva un tempo e lasciandoci quel segno rimasto ancora oggi nella memoria di tutti.