37° Congresso Nazionale della SIME: “Medicina estetica sempre meno aggressiva”.

Al via “Verità è Bellezza”, il decalogo per il paziente di Medicina Estetica
Tante novita’, sempre con l’obiettivo del benessere psicofisico del paziente, arrivano dal 37° congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) che si è tenuto al ‘Rome Cavalieri Waldorf Astoria’ dal 13 al 15 maggio scorsi e che quest’anno ha accolto anche anche l’11° European congress of Aesthetic Medicine e l’11° congresso dell’Accademia Italiana di Medicina Anti Aging (AIMAA). Un congresso “monstre” a giudicare dai numeri: oltre 2.500 partecipanti, 460 abstract di relatori provenienti da 20 paesi non solo europei e oltre 100 aziende espositrici. Numerosi i temi trattati e anche le notizie rese note alla stampa. Come il “Decalogo della SIME”, primo atto della nuova campagna “Verita’ e Bellezza” con cui la Societa’ intende rispondere all’interesse mediatico e alle polemiche nei confronti del mondo

Emanuele Bartoletti
Emanuele Bartoletti, Presidente SIME

dei trattamenti estetici, ed evitare pero’ ogni confusione nei “non addetti ai lavori”, accompagnando i pazienti nella comprensione di potenzialità e limiti della Medicina Estetica. “Nell’era della comunicazione e con tutti i canali a disposizione, essa tende a volte ad essere distorta, soprattutto quando la materia è così delicata- spiega Emanuele Bartoletti, presidente SIME – con la Campagna “Verita’ e Bellezza”, seguendo i principi etici che ci accompagnano da 40 anni, e con il decalogo spieghiamo cosa i pazienti debbano aspettarsi da noi. Verità è la parola chiave: sulla bellezza, sull’attenzione alla prevenzione degli inestetismi e su un corretto stile di vita, sull’utilizzo di materiali di provata sicurezza ed efficacia, sulle evidenze scientifiche”.

Nel Decalogo- http://www.lamedicinaestetica.it/component/k2/item/1293-decalogo-medicina-estetica.html- è riassunta la missione di sempre, fin da quando nel 1977 il fondatore della SIME, prof. Carlo Alberto Bartoletti, scriveva: “La Medicina Estetica realizza un programma di medicina sociale, preventiva, curativa e riabilitativa al servizio della collettività. Suo scopo ultimo è la costruzione e la ricostruzione dell’equilibrio psicofisico.” La SIME guarda anche ai medici: i suoi aderenti sottoscrivono un codice etico e deontologico e sono ammessi come membri ordinari solo dopo un corso di formazione specifico in Medicina Estetica. Di contro, prende le distanze e condanna quei medici che commettono abusi clinici, ad esempio utilizzando nella pratica clinica sostanze non autorizzate o macchinari non idonei, magari improvvisandosi e mettendo troppo spesso a repentaglio la salute del paziente.

Al Congresso SIME si è trattato, ad esempio, anche di Algeness, nuovo filler dermico 100% naturale e biocompatibile, considerato l’apice di 10 anni di ricerca scientifica e clinica condotta con l’intento di trovare un materiale quanto più naturale e biocompatibile per il riempimento delle rughe e compensare la perdita di volume nei tessuti molli del viso. Uno studio in proposito verra’ condotto principalmente da Nicolò Scuderi, MD, Professore di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Università ‘La Sapienza’ di Roma.: “A differenza degli altri filler, Algeness è 100% naturale e biodegradabile, permette effetti volumizzanti che danno un aspetto giovane senza sostanze chimiche aggiuntive, solventi o agenti cross linkati, viene assorbito in modo completo e sicuro nel corso del tempo grazie ai meccanismi naturali del corpo”- ha spiegato il docente, parlando della pratica, degli effetti collaterali, dei tempi di recupero e dei risultati che il paziente puo’ attendersi. Tra le novita’, vista la presenza di sempre più numerose sostanze iniettabili per uso estetico e l’aumento di operatori del settore, con conseguente aumento dell’incidenza di complicanze da filler, si è pensato alla costituzione dell’Ambulatorio FIF dedicato alla gestione delle complicanze da filler, nell’ambito dell’Ambulatorio di Medicina Estetica dell’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma, polo di riferimento sul territorio: un modo per rendere possibile una maggiore sensibilizzazione degli operatori del settore a rispettare i suggerimenti delle linee guida ma anche per far gestire da esperti il trattamento delle complicanze più gravi.

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